“Le particelle elementari”- Michel Houellebecq

Sballottati tra narrazioni di:
bollenti e ripetuti turgori sessuali(individuali, di coppia/e, di gruppo/i);
raccapriccianti episodi di satanismo;
devastanti spaesamenti esistenziali ed affettivi;
abbandoni e separazioni di tutti i tipi (madri/padri vs figli; mariti vs mogli e viceversa; fratelli vs fratelli);
malattie dolorosissime e concluse tragicamente;
ricerche di senso inutili e vane
assistiamo, tramite tutto questo, ad una implacabile requisitoria di Houellebecq (H.) sul tema del Declino dell’Impero Americano (nel senso che mi ha ricordato proprio le atmosfere dell’omonimo film di Denys Arcand), intendendo la parte per il tutto, cioè il mondo occidentale tout – court. Continua a leggere

“Le braci” – Sandor Marai

“Le braci” si divide in due parti. La prima è centrata sulla rievocazione che Marai, attraverso un lucido, essenziale e scandito flashback fa della relazione, pressoché simbiotica, tra Henrik (H.) e Konrad (K.), i due protagonisti. A partire dal loro incontro, avvenuto all’ età di 10 anni, nel collegio militare presso Vienna che frequentavano, fino ai primi anni della vita adulta, avendo attraversato costantemente insieme adolescenza e giovinezza. Continua a leggere

“La sofferenza del Belgio” – Hugo Claus

Dietro l’apparente leggerezza, scorrevolezza, linearità impressa alla narrazione, “La sofferenza del Belgio” è un romanzo complesso sia per scelte stilistiche(cambi di ritmo, alternarsi di narrazione e rimandi a soggettività interiori, evocazioni di immagini che trascendono il testo, metafore)sia per la numerosità di riferimenti storico-letterari-culturali al mondo e alla tradizione fiamminga e, in ultimo, e soprattutto, per il modo di raccontare la cupezza che incombe su tutto ciò che vi accade. Continua a leggere

“Il viaggiatore incantato” – Nikolàj Leskòv

“Il viaggiatore incantato” è uno dei due racconti che compongono il volume da cui, appunto, prende il titolo. L’altro è “L’angelo suggellato”. Ebbene consiglio vivamente di leggere questi due racconti, perché sono di rara bellezza, perché sono espressione di una originalità di scrittura fuori dal comune, perché sono di Nikolàj Leskòv che, se pur meno famoso degli altri grandi scrittori russi suoi contemporanei è, in realtà, anch’egli uno dei grandissimi della letteratura russa dell’Ottocento: così lo definiva peraltro, già allora, Tolstoj. Continua a leggere

“Il giovane Holden” – Jerome David Salinger

Il buon Holden Caulfield (H.C.) è proprio commovente. E’ un sacco di cose ma, prima di tutto, è un maledettissimo, simpaticissimo, tenerissimo tipo. Solo, veramente solo contro tutto e contro tutti. Per la sua età ha già capito tante cose, solo che lui lo sente, ma non lo sa ancora fino in fondo e quindi non sa neanche che cosa fare di se stesso, così finisce che, a quasi tutti, sembra solo molto incasinato e basta. Ma, in realtà, proprio perché ha capito tante cose che è solo contro tutto e contro tutti. Continua a leggere

“C’era due volte il barone Lamberto” – Gianni Rodari

In una sua poesia: “La gioia di scrivere”, la grande poetessa polacca Wislawa Szymborska, a proposito dell’esperienza dello scrivere, dice:
“Dimenticano che la vita non è qui.
Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
Un batter d’occhio durerà finchè lo dico io,
si lascerà dividere in piccole eternità
piene di pallottole fermate in volo.
Non una cosa avverrà se non voglio.
Senza il mio assenso non cadrà una foglia,
nè uno stelo si piegherà sotto il punto del piccolo
zoccolo.

C’è dunque un mondo
di cui reggo le sorti indipendenti?
Un tempo che lego con catene di segni?
Un esistere che a mio comando è incessante?

La gioia di scrivere.
Il potere di perpetuare.
La vendetta d’una mano mortale.”

(In W. Szymborska – “Vista con granello di sabbia” – Adelphi – 1998 – pg.55) Continua a leggere

“Auto da fé” – Elias Canetti

La donchisciottesca epopea di Kien bibliofilo e studioso, esistenzialmente, prima ancora che fisicamente, rinchiuso nella sua biblioteca, tra i suoi libri, nel suo sapere. Gusci, astrazioni nei quali Kien vive in modo totalizzante ed autoreferenziale. Ma il mondo esterno, la realtà, gli altri incombono, non vi si può sfuggire e non c’è lettura, non c’è sapienza che tenga di fronte all’irrompere della materialità e molteplicità della vita. Continua a leggere

“Danubio” – Claudio Magris

Un connubio pressoché perfetto di letteratura, storia, geografia, riflessioni filosofiche ed esistenziali, intrecciato ad una ampia aneddotica relativa a personaggi, luoghi,eventi che tante volte ci dice più di tutto il resto. Tutto ciò ci accompagna e ci guida lungo il corso del fiume, dalle sorgenti tedesche, attraversando l’Austria, la ex Cecoslovacchia, l’Ungheria, la ex Jugoslavia, sino alle foci rumene. Continua a leggere