“Aspettando i barbari” – John Maxwell Coetzee

Se è vero che la nostra “civiltà” è protesa a rendere tutti sempre più simili e a ridurre l’alterità di qualunque tipo essa sia, tendendo a razionalizzare e omologare il mondo, “Aspettando i barbari” è non solo un romanzo che affronta l’esistenza di quella alterità, ma ne rivela tutta la sua irriducibilità e la sua inafferrabilità. Le vicende narrate in “Aspettando i barbari” sono la metafora di un mondo che combatte l’alterità e cerca di sottometterla considerandola il proprio nemico e come tale la tratta e vi si rapporta. Anzi, per meglio dire, crea l’Altro come nemico, lo istituisce come tale, in quanto lo trasforma da quello che esso è e cioè il diverso da sé, in un nemico, proprio perché e solo perché è diverso da sé. E per stigmatizzare e sancire ciò attua una violenza che, nel contenere quella fisica, ne contiene una ancora più profonda, che è poi quella che genera quella fisica, e cioè quella dell’umiliazione e dell’offesa. E’ umiliando e offendendo l’ Altro in quanto essere umano che se ne qualifica la sua esistenza come Altro e lo si identifica come proprio nemico. Ma l’Altro, a sua volta, come accade in “Aspettando i barbari”, può essere violato e umiliato ma la sua alterità resta impenetrabile e imprendibile perché gli appartiene e tale distanza e differenza è ineliminabile.

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“Vergogna” – John Maxwell Coetzee

Per la purezza tagliente del linguaggio che incide, seziona, scava, in modo asciutto ed essenziale, direi inesorabile, per l’intensità della narrazione e della forza emotiva, quasi brutale, in essa contenuta, per il rigore geometrico dell’impianto narrativo, Vergogna si erge ad un livello tale che mentre lo leggevo avevo l’impressione di assistere ad una tragedia greca. Continua a leggere

“Elizabeth Costello” – John Maxwell Coetzee

Che cos’è la letteratura? Questa è la domanda che mi sono posto più volte leggendo “Elizabeth Costello” (“E.C.”). Perché è su questa domanda che “gira” “E.C”., e Coetzee ci “gira” da par suo. Perché non si accontenta di fare un saggio, né tanto meno di fare un romanzo, bensì fa le due cose insieme. Continua a leggere