“- C’è stato un tempo in cui sentivo per molte notti il rumore di una festa….Mi avvicinai per vedere la festa e vidi questo: quel che stiamo vedendo adesso. Niente. Nessuno. Le strade deserte come adesso… – Questo paese è pieno di echi. Io non mi spavento più….E il peggio di tutto è quando senti chiacchierare la gente, come se le voci uscissero da qualche fenditura e, senza dubbio, così chiare che le riconosci”. Quel paese è Comala e, in quel paese, abitano voci di vivi ormai morti che, come anime costrette ad un eterno purgatorio, si aggirano e si sentono dovunque. Continua a leggere