In “Il canone occidentale” Harold Bloom accennando di sfuggita a Jonathan Swift, (Dublino 1667 – 1745), a proposito della sua ironia dice: la “…ferocia dell’ironia di Swift, che è un corrosivo universale…” E, in effetti, alla luce della lettura dei testi di Swift contenuti in questo esile libretto, il cui titolo coincide con il primo dei 6 fra racconti e dissertazioni in esso riportati, si resta colpiti dalla radicalità dell’ironia di Swift che talora rasenta il disumano e che, in generale, appare impietosa verso i suoi contemporanei e verso il genere umano nel suo insieme. Continua a leggere
Letteratura irlandese
“I semidei” – James Stephens
“All’inizio de “I semidei” (1914) assistiamo ad una burlesca epifania. Tre angeli scendono in un campo con <<le loro seriche vesti scarlatte e di porpora e d’oro, altissime corone, e ali variopinte e scintillanti>>. Non sono venuti a visitare i re o i santi o i saggi della terra, ma due vagabondi irlandesi seduti attorno a un braciere acceso, che mangiano pane e rape. Continua a leggere