Che cos’è la letteratura? Questa è la domanda che mi sono posto più volte leggendo “Elizabeth Costello” (“E.C.”). Perché è su questa domanda che “gira” “E.C”., e Coetzee ci “gira” da par suo. Perché non si accontenta di fare un saggio, né tanto meno di fare un romanzo, bensì fa le due cose insieme. Continua a leggere
Autore: ilcollezionistadiletture
“C’era una volta” – Viktor Sklovskij
Quando la biografia diventa poesia. Sklovskij (S.) racconta con uno stile incantevole e lieve, con toni delicati e affettuosi memori di evocazioni e di ricordi la San Pietroburgo di inizio secolo in cui nacque e crebbe e il mondo in cui visse, sia quello privato e familiare, sia quello pubblico e artistico. Continua a leggere
“Autobiografia” – Boris Pasternak
Questa “Autobiografia” che risale al ’57, coeva cioè de Il dottor Zivago fu “inizialmente concepita da Pasternak (P.) come introduzione a una nuova raccolta di poesie inedite e disperse”. E, come lo stesso P. ci dice nella “Prima conclusione”, la necessità di pubblicare queste poesie era giustificata dal fatto che per lui rappresentavano “i gradi preparatori del romanzo”, intendendo ovviamente Zivago: “… perché servono di introduzione ad esso che qui io le ristampo”. Continua a leggere
“Atget’s Paris” – Andreas Krase
Nelle foto di Atget vi è un senso di distacco e di sospensione. Un che di etereo e di impalpabile. Su primi piani scarni, anonimi, spogli, inanimati, che fanno da cornice, come se in essi il fotografo vi si nascondesse, si stagliano, in lontananza, edifici monumentali, muri che si elevano impersonali come fondali messi lì a chiudere lo spazio e la visione, chiese gotiche che si intravedono algide emanare il mistero di antiche vestigia, traiettorie di strade che si incuneano serpeggianti fino a scomparire. Continua a leggere
“Vista con granello di sabbia” – Wislawa Szymborska
C’è nelle poesie della Szymborska (S.) un senso costante di smarrimento. Non è però uno smarrimento impotente e tragico, né romantico o trasognato. E’ al contrario uno smarrimento lucido e consapevole di chi percepisce e intuisce l’immensità di cui facciamo parte e della quale cerchiamo vanamente e illusoriamente di impossessarci, laddove la S. coglie al contrario il mistero irrisolto e irresolubile di tale immensità, da cui la duplice valenza che suscita in lei:
“Miei segni particolari:
incanto e disperazione”.
( Da “Il cielo”) Continua a leggere
“Tempo di uccidere” – Ennio Flaiano
In “Tempo di uccidere” accade ciò che spesso capita nella realtà, sia nelle piccole cose quotidiane che in quelle grandi e importanti della vita, e di cui non ci rendiamo mai abbastanza conto. E cioè che tanto più ci aspettiamo che una cosa accada in un certo modo, in un certo momento, in un certo contesto, bella o brutta che essa sia, tanto più capita che questa cosa accada in tutt’altro modo, momento, contesto di come ci attendevamo che accadesse. Continua a leggere
“Sommario di decomposizione” – Emil Cioran
Una delle più grandiose demistificazioni dell’essere umano, dell’umanità, del perché si vive, della vita stessa, che il pensiero occidentale sia stato in grado di esprimere. Con lo splendore tagliente e terribilmente vero delle sue parole, Cioran ci obbliga a fare i conti con il catalogo dell’inutile sotto il quale siamo, da sempre, e saremo, sempre, sommersi. Continua a leggere
“Racconti londinesi” – Doris Lessing
Sullo sfondo di ambienti e luoghi mai sgradevoli, anzi spesso accattivanti, in ciò resi da una descrizione delicata ed elegante, questi racconti fotografano in realtà un mondo pieno di lacerazioni dove il gioco dei contrasti tra ambientazioni apparentemente distensive e piccoli/grandi drammi che vi si consumano rende tali lacerazioni ancor più evidenti. Continua a leggere
“Miguilim” – Joao Guimaraes Rosa
Un mondo lontano e selvaggio, povero e isolato, in cui la vita è intrisa di sacrifici, si trasforma in un piccolo mondo sospeso, come fuori dallo spazio e dal tempo: danzante in aria: “Il sor Aristeo….diceva quelle cose danzanti in aria.”, dove gli esseri umani, gli animali, gli avvenimenti, le cose, trascendono sé stessi e la realtà concreta di cui fanno parte e diventano essenze, immagini, suoni, colori, in una parola simboli. Continua a leggere
“Mai devi domandarmi” – Natalia Ginzburg
Perle di saggezza; tocchi di poesia; reminescenze e nostalgie; insegnamenti della vita; ricordi e affetti; paure e angosce; infanzia, adolescenza, giovinezza, età adulta; letture; consapevolezze di sé; onestà intellettuali; senso della storia; rifiuto delle ideologie; disincanto verso il contemporaneo per il contemporaneo; ricerca di senso; contrasti: semplicità/complessità, piccolo/grande, vita quotidiana/vita in generale. Sono questi alcuni dei riferimenti contenuti in “Mai devi domandarmi”, raccolta di scritti della Ginzburg (G.), di cui, la maggior parte, pubblicati tra il ’68 e il ’70 sulla “Stampa”. Continua a leggere