“Per tutta la vita non mi sono liberato dalla Praga della mia giovinezza. Ho inseguito sempre il fantasma del ghetto praghese cercandolo dappertutto.”
Queste parole furono pronunciate da Leo Perutz poco prima di morire e Marino Freschi nel riportarle nella sua postfazione ad uno dei più famosi romanzi di Perutz : “Di notte sotto il ponte di pietra”, si sofferma sul rapporto che Perutz ebbe con Praga sottolineando “… il magnetismo esercitato da Praga che l’autore pur abbandonò da adolescente, ma che lo continuò ad attrarre per tutta la vita con misteriosa energia.” (1) Questo dato biografico ma, soprattutto, esistenziale è importante per comprendere non solo l’opera di Perutz nel suo insieme ma anche “Dalle nove alle nove” che, uscito nel 1918, costituì il primo grande successo editoriale di Perutz.