Bisogna leggere i classici e bisogna leggere, se chi come me non l’aveva fatto, questo luogo di poesia che sono le “Ultime lettere di Jacopo Ortis”. Foscolo aveva le vibrazioni nel sangue e le trasmetteva con le sue parole dotate di una intensità e di una sensibilità rare. Una prosa la sua che sfocia costantemente nella poesia. Continua a leggere
Autore: ilcollezionistadiletture
“Teatro IV” – Thomas Bernhard
Avendo assistito alla messa in scena di “Prima della pensione”, uno dei testi teatrali contenuti in “Teatro IV” che è il IV volume delle opere teatrali di Thomas Bernhard, ho deciso di sperimentare l’esperienza della lettura dell’originale bernhardiano, per una sorta di ideale completamento della trasposizione teatrale e per concedermi un’immersione nella scrittura teatrale di Bernhard. Continua a leggere
“Supplemento alla psychopathia sexualis” – Albert Caraco
Al di là delle sue tematiche, questo libro contiene intuizioni geniali, visioni estremamente contemporanee e numerosissimi momenti di divertimento sopraffino che, oltre a fare pensare, risultano estremamente esilaranti, in presenza infine di punte di vera letteratura. Detto questo entriamo nel merito. Continua a leggere
“Sillabe di seta” – Emily Dickinson
Nella poesia della Dickinson (D.) vi è, come tratto peculiare, la Delicatezza. Una Delicatezza dei modi e dei toni attraverso cui ella veicola, anche impietosamente, il suo opposto: la Durezza che è sempre insita nella sua poesia come peraltro lo era nella sua vita. Una Durezza mai ostentata, denunciata, praticata, ma intrinsecamente presente nelle cose, in quanto conseguenza dell’ irraggiungibilità che le cose stesse avevano per la D. Continua a leggere
“Racconti dell’incubo e dell’impossibile” – Edgar Allan Poe
Barbara Lanati in un suo articolo apparso sul Manifesto il 10.7.86, in occasione del centenario della pubblicazione de “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” e successivamente inserito nell’ edizione Feltrinelli “Universale economica – I classici” del capolavoro di Stevenson, di cui la Lanati è stata anche traduttrice, solleva la questione del rapporto tra Poe e Stevenson affermando espressamente che “Poe è per Stevenson un punto di riferimento” Continua a leggere
“Poema a fumetti” – Dino Buzzati
Pur nel clima crepuscolare ed orfeiano, pur nel suo figurativismo metafisico ed esistenzialista, pur nelle tenebrosità gotiche e surrealiste, pur nelle cupezze favolistiche e pseudoingenue, pur nelle irragiugibilità, emananti desiderio, di quei corpi femminili nudi nelle loro rotondità sensuali, pur nelle amare descrizioni di ciò che ci aspetta a ricordarci ciò che abbiamo (poco ma meglio che il nulla) “Poema a fumetti” si libra leggero, portato in alto dalle ali, una volta tanto legittime e degne, del piacere, inteso come il piacere dell’artista il quale prova e ci fa provare piacere. Continua a leggere
“Perturbamento” – Thomas Bernhard
Siamo tutti pazzi. Siamo tutti normalmente pazzi ed essendo la pazzia una malattia: una malattia mentale, siamo tutti malati. Inutile illudersi. E’ di questo che si parla in “Perturbamento”: “… per tutta la vita non ho visto che pazzi e ammalati.”, “Tutti gli uomini sono più o meno pazzi, persino mio figlio – disse il principe”. Continua a leggere
“Necrocultura” – Fabio Giovannini
La prima considerazione, leggendo questo libretto, riguarda la paradossale contraddizione fra la penetrazione che il tema della morte ha ormai avuto nella nostra società di massa e l’assoluto rifiuto e rimozione della morte che questa stessa società ha messo in atto e imposto. Continua a leggere
“Lontano” – Joseph Zoderer
Il protagonista di “Lontano” la cui vicenda “occupa” stabilmente tutta la narrazione, non ha nome. Ora già questa scelta determina un significativo effetto di spaesamento, nonché un elemento di spersonalizzazione che permea la narrazione e si promana sul lettore. Continua a leggere
“Legami familiari” – Clarice Lispector
In questi racconti e anche leggendo quella sorta di postfazione che è “Superflue spiegazioni” – con cui termina “Legami familiari” – nella quale la Lispector (L.) accenna alle “fonti” che hanno ispirato i singoli racconti, si ha l’impressione che la L., nella sua scrittura e nella sua immaginazione, sia dominata da impulsi profondi e sotterranei da cui sembra quasi venire inconsciamente guidata. Ciò pur nell’ assoluto controllo e nell’ assoluta padronanza del “gesto” narrativo intendendo il possesso di una capacità di scrittura notevolissima, originale, fluente e spiazzante. Continua a leggere