“Lo straniero” – Albert Camus

Meursault dice la verità, tutta la verità. Al funerale della mamma – morta nell’ ospizio in cui era ricoverata – si diceva che avesse <<…dato prova di insensibilità>> in quanto aveva dato la sensazione che non fosse rimasto particolarmente turbato per quella morte. Vi aveva assistito a quel funerale non vi aveva “partecipato”. Continua a leggere

“La scia della balena” – Francisco Coloane

Francisco Coloane nacque in Cile, a Quemchi,  nell’ isola grande di Chiloè nel 1910. All’età di 15 anni aveva già perso entrambi i genitori. Trovandosi costretto a guadagnarsi da vivere, abbandonò la scuola e trovò lavoro come marinaio sulle barche lungo i canali della frastagliatissima, selvaggia e remota costa meridionale del Cile che, attraverso lo Stretto di Magellano, termina nella Terra del Fuoco, la cui propaggine estrema è il terribile e mitico Capo Horn oltre il quale vi sono solo gli iceberg e i ghiacciai antartici. Continua a leggere

“La panchina della desolazione” – Henry James

“La panchina della desolazione” la si può considerare, al tempo stesso, una fiaba e un incubo, come, a un certo punto, allo stesso Herbert Dodd, la vicenda, oggetto del racconto di cui egli è il protagonista, si rivela: “gli si rivelò sotto l’aspetto ad un tempo della fiaba e dell’incubo”. Continua a leggere

“Guglielmo Tell per la scuola” – Max Frisch

Non ci si faccia trarre in inganno dal titolo. “Guglielmo Tell per la scuola” non è un testo didattico in senso istituzionale – anche se, nelle intenzioni di Max Frisch, c’è da supporre che egli auspicasse che venisse letto nelle scuole, avendo peraltro tutti i crismi di un possibile utilizzo scolastico; è infatti corredato da un rigoroso ed ingente apparato di note, se ne contano ben 74, le quali occupano un numero di pagine uguale a quelle occupate dal testo vero e proprio, avendo, altresì, tali note, non solo una funzione esplicativa ma interagendo con il testo ed essendone parte integrante in quanto danno quella profondità storica, geografica, culturale, linguistica, filologica e di costume che fa da sfondo alla narrazione vera e propria – perché “Guglielmo Tell per la scuola” è, prima di tutto, uno squisitissimo divertissment letterario e, nel contempo, un impietoso e sarcastico pamphlet con cui Frisch fa a pezzi non solo il personaggio di Guglielmo Tell ma il mito fondativo stesso su cui è nata e su cui vive la Svizzera. Continua a leggere

“Il morbo di Haggard” – Patrick McGrath

“Il morbo di Haggard” è il racconto di una storia d’amore, di un amore tanto grande quanto crudele, giacché quest’ amore sarà destinato a non realizzarsi. Ma “Il morbo di Haggard” è anche il racconto di un conflitto e cioè del conflitto tra la forza di quel sentimento d’amore che, per la sua intensità, sarà la più pura espressione della passione, e la violenza del mondo intesa come imposizione di una volontà estranea a quella passione, tesa a sopraffarla per affermare se stessa. Continua a leggere

“Il viceré di Ouidah” – Bruce Chatwin

C’è stato uno scrittore e c’è stato un libro a cui sono stato e sono molto affezionato perché quello scrittore e quel libro hanno prodotto su di me, “in quel momento della mia vita”, una grande influenza e mi hanno profondamente coinvolto ed appassionato. Quello scrittore è Bruce Chatwin e il libro “Il viceré di Ouidah”. Continua a leggere

“Il diario di Jane Somers” – Doris Lessing

“Il diario di Jane Somers” è un romanzo sul mistero della vita e della morte che ha al suo centro l’essere umano assunto nella sua essenzialità. In esso vi è, prima di tutto, un’istanza fondamentale che sta nel rinnegare qualsiasi esorcizzazione della morte e qualsiasi rifiuto di quello che ad essa è connesso: deperimento, invecchiamento, fragilità, vulnerabilità, osservandone, al contrario, in modo impietoso il loro evolversi. Continua a leggere

“Autobiografia” – Thomas Bernhard

Il presente volume, edito da Adelphi, con il titolo di “Autobiografia”, raccoglie i cinque libri che costituiscono l’ “autobiografia” di Thomas Bernhard e cioè: “L’origine. Un accenno”, 1975; “La cantina. Una via di scampo”, 1976; “Il respiro. Una decisione”, 1978; “Il freddo. Una segregazione”, 1981; “Un bambino”, 1982.  A corredare questa edizione concorrono i seguenti apparati: “Introduzione. Nell’attimo decisivo” di Luigi Reitani; “Cronologia”; “Note ai testi”; “Figure e luoghi dell’ “autobiografia””; “Bibliografia”. In considerazione della ricchezza e dell’estrema cura di tali apparati, nonché per la particolare qualità della veste editoriale complessiva, tale edizione riveste un notevolissimo pregio e si rivela preziosissima per la conoscenza e la comprensione dell’opera di Thomas Bernhard qui contenuta.  Continua a leggere

“Antichi maestri” – Thomas Bernhard

In “Antichi Maestri” ricorrono, a mio modo di vedere, due dimensioni: la dimensione del pensiero e la dimensione della condivisione del pensiero. La prima e più immediata evidenza di ciò è fornita dalla struttura in sé del romanzo adottata da Bernhard. Essa si basa su due personaggi principali. Colui che narra: il “filosofo” Atzbacher (A.) il quale “scrive” il romanzo (“scrive A.” riporta Benhard alla fine del primo capoverso) e l’ottantaduenne critico musicale Reger (R.) di cui A. è amico anzi, come scriverà A. : “R. è il mio padre spirituale”. Continua a leggere