“Io e te” – Niccolò Ammaniti

Lontano dallo schema degli adolescenti immersi nei loro gruppi dei pari e già proiettati verso agiti adulti, Ammaniti, al contrario, ci descrive un quattordicenne, Lorenzo (L.), solitario, taciturno, desideroso di non appartenere a niente e a nessuno, ancora legato con modalità fortemente fusionali ai genitori, in particolar modo alla madre. Continua a leggere

“I pesci non chiudono gli occhi” – Erri De Luca

Ho dovuto leggere questo libro “per forza”, tanto che non avevo intenzione di tenerlo in libreria né, tanto meno, di recensirlo ma, quando l’ho finito, ho sentito il dovere, la necessità di farlo. Non avevo mai letto De Luca, né ero interessato a farlo, adesso che l’ho letto il mio disinteresse si è mantenuto e rafforzato. Continua a leggere

“Tempo di uccidere” – Ennio Flaiano

In “Tempo di uccidere” accade ciò che spesso capita nella realtà, sia nelle piccole cose quotidiane che in quelle grandi e importanti della vita, e di cui non ci rendiamo mai abbastanza conto. E cioè che tanto più ci aspettiamo che una cosa accada in un certo modo, in un certo momento, in un certo contesto, bella o brutta che essa sia, tanto più capita che questa cosa accada in tutt’altro modo, momento, contesto di come ci attendevamo che accadesse. Continua a leggere

“Mai devi domandarmi” – Natalia Ginzburg

Perle di saggezza; tocchi di poesia; reminescenze e nostalgie; insegnamenti della vita; ricordi e affetti; paure e angosce; infanzia, adolescenza, giovinezza, età adulta; letture; consapevolezze di sé; onestà intellettuali; senso della storia; rifiuto delle ideologie; disincanto verso il contemporaneo per il contemporaneo; ricerca di senso; contrasti: semplicità/complessità, piccolo/grande, vita quotidiana/vita in generale. Sono questi alcuni dei riferimenti contenuti in “Mai devi domandarmi”, raccolta di scritti della Ginzburg (G.), di cui, la maggior parte, pubblicati tra il ’68 e il ’70 sulla “Stampa”. Continua a leggere

“C’era due volte il barone Lamberto” – Gianni Rodari

In una sua poesia: “La gioia di scrivere”, la grande poetessa polacca Wislawa Szymborska, a proposito dell’esperienza dello scrivere, dice:
“Dimenticano che la vita non è qui.
Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
Un batter d’occhio durerà finchè lo dico io,
si lascerà dividere in piccole eternità
piene di pallottole fermate in volo.
Non una cosa avverrà se non voglio.
Senza il mio assenso non cadrà una foglia,
nè uno stelo si piegherà sotto il punto del piccolo
zoccolo.

C’è dunque un mondo
di cui reggo le sorti indipendenti?
Un tempo che lego con catene di segni?
Un esistere che a mio comando è incessante?

La gioia di scrivere.
Il potere di perpetuare.
La vendetta d’una mano mortale.”

(In W. Szymborska – “Vista con granello di sabbia” – Adelphi – 1998 – pg.55) Continua a leggere

“Danubio” – Claudio Magris

Un connubio pressoché perfetto di letteratura, storia, geografia, riflessioni filosofiche ed esistenziali, intrecciato ad una ampia aneddotica relativa a personaggi, luoghi,eventi che tante volte ci dice più di tutto il resto. Tutto ciò ci accompagna e ci guida lungo il corso del fiume, dalle sorgenti tedesche, attraversando l’Austria, la ex Cecoslovacchia, l’Ungheria, la ex Jugoslavia, sino alle foci rumene. Continua a leggere