Il racconto lungo “La spiaggia” fu pubblicato nel ’42 e fu scritto da Pavese nello stesso periodo in cui scrisse “La bella estate” il primo dei tre “romanzi”, raccolti e pubblicati nel ’49, sotto l’omonimo titolo de “La bella estate”, che valse a Pavese nel ’50 la vittoria del Premio Strega. Continua a leggere
Letteratura italiana
“La famosa invasione degli Orsi in Sicilia” – Dino Buzzati
Come spesso accade nelle favole anche in questa bellissima favola c’è tutto un mondo al contrario, dove gli animali sono protagonisti rispetto agli uomini e i loro reciproci ruoli si invertono. Sono infatti gli animali che governano gli uomini e, in questo, sarebbero anche molto meglio degli uomini. Ma gli uomini, come sempre, fanno danni e corromperanno anche quei semplici e buoni animali e cioè quegli orsi che, con essi, si erano pacificamente predisposti a convivere. Continua a leggere
“La casa a nord-est”- Sergio Maldini
“La casa a Nord – Est” è, a mio parere, un romanzo intimamente e strutturalmente cechoviano. Lo è intimamente perché in esso vi sono atmosfere, ambientazioni e andamenti narrativi che richiamano quelli di Cechov e lo è strutturalmente perché vi è quello stesso progressivo procedere dei protagonisti verso la disillusione e verso la dissoluzione delle speranze e dei progetti che essi avevano su di sé e sulla vita, come appunto accade in Cechov. Continua a leggere
“Il custode” – Carmelo Samonà
“In un luogo di cui non so nulla, a una distanza che mi sembra incolmabile da tutto ciò che un tempo mi fu familiare – o appartenne, anche se remotamente, al mio mondo – una stanza anonima, immersa quasi sempre in una leggera penombra, ospita il mio corpo contro la mia volontà. Non ho che da forzare un poco la maniglia dell’unica porta, e subito la gravità della mia condizione mi è nota. Sono costretto in uno spazio di cui ignoro anche le più immediate adiacenze e dove ogni rapporto col mondo esterno mi è rigidamente vietato, ogni via d’uscita preclusa. Non ho, accanto a me, compagni di prigionia con cui confidarmi, non vi sono custodi che mi diano qualche segno d’una loro volontà di intrattenermi o parlarmi….Vittima di una sorveglianza meticolosa, ho rinunciato da tempo anche a qualsiasi progetto o tentativo di fuga.” Continua a leggere
“Il coro della guerra” – AA.VV.
“Il coro della guerra” è un testo di singolare e commovente umanità che raccoglie venti testimonianze di persone che, a vario titolo, hanno “fatto” la guerra (la 2a). Continua a leggere
“Il capofabbrica” – Romano Bilenchi
“Il capofabbrica” segna la nascita letteraria di Romano Bilenchi. Essa è infatti considerata la sua opera fondativa, quella cioè in cui viene per la prima volta alla luce, in modo risolto e letterariamente alto, la personalità e l’originalità di Bilenchi. Continua a leggere
“Feria d’agosto” – Cesare Pavese
Per spiegarmi il Pavese di “Feria d’agosto” ho trovato utile adoperare come riferimento il cinema italiano anni 40/50. La lettura di Feria d’agosto mi ha infatti evocato atmosfere e dimensioni che rimandano all’ immaginario e alla visività che venivano suscitate, nel cinema di quegli anni, dalla cinematografia riconducibile al cosiddetto neorealismo. Continua a leggere
“Cinque storie ferraresi” – Giorgio Bassani
“La verità è che i luoghi dove si ha pianto, dove si ha sofferto, e dove si trovarono molte risorse interne per sperare e resistere, sono proprio quelli a cui ci si affeziona di più.” Questa frase che Bassani fa pronunciare a Clelia Trotti la protagonista dell’omonima storia: “Gli ultimi anni di Clelia Trotti” è, a mio modo di vedere, paradigmatica per individuare la traccia che lega e attraversa “Cinque storie ferraresi”. Continua a leggere
“Ultime lettere di Jacopo Ortis” – Ugo Foscolo
Bisogna leggere i classici e bisogna leggere, se chi come me non l’aveva fatto, questo luogo di poesia che sono le “Ultime lettere di Jacopo Ortis”. Foscolo aveva le vibrazioni nel sangue e le trasmetteva con le sue parole dotate di una intensità e di una sensibilità rare. Una prosa la sua che sfocia costantemente nella poesia. Continua a leggere
“Poema a fumetti” – Dino Buzzati
Pur nel clima crepuscolare ed orfeiano, pur nel suo figurativismo metafisico ed esistenzialista, pur nelle tenebrosità gotiche e surrealiste, pur nelle cupezze favolistiche e pseudoingenue, pur nelle irragiugibilità, emananti desiderio, di quei corpi femminili nudi nelle loro rotondità sensuali, pur nelle amare descrizioni di ciò che ci aspetta a ricordarci ciò che abbiamo (poco ma meglio che il nulla) “Poema a fumetti” si libra leggero, portato in alto dalle ali, una volta tanto legittime e degne, del piacere, inteso come il piacere dell’artista il quale prova e ci fa provare piacere. Continua a leggere