Libro bellissimo da diversi punti di vista: letterario, geografico, storico – culturale, sentimentale.
Flaubert, in questa famosa “correspondance”, tenuta principalmente con la madre e il suo amico Louis Bouilhet, nel corso del suo lungo viaggio (1849/1851) tra Egitto, Siria, Palestina, Turchia, Grecia e Italia, ci restituisce attraverso il suo sguardo e attraverso l’energica bellezza della sua scrittura il fascino e le atmosfere di quei luoghi, ma anche le sue sensazioni ed esperienze personali, la quotidianità del viaggio e delle giornate passate nei diversi luoghi visitati, i vari stati d’animo vissuti, il racconto degli incontri avuti e delle persone conosciute, nonché una vasta serie di riflessioni ed anche predizioni su di sé, sulla letteratura, su quei luoghi, sulla vita e sul mondo.
Il tutto descritto e riportato con una vitalità, una freschezza, una lucidità costanti.
E, soprattutto, con un profondo senso di libertà interiore ed intellettuale, senza esotismi di maniera, né preconcetti ideologici o culturali, né pudori di alcun genere, anzi, come dice lui stesso di se stesso:”un porco come me”, nonché, infine, con una grande libertà espressiva e linguistica.