Nel panorama della letteratura italiana del ‘900 Federigo Tozzi resta, per la gran parte del pubblico dei lettori, un autore poco o niente conosciuto, considerato da molti un minore, la cui produzione è per lo più ignorata, pur a fronte della consacrazione ormai consolidata che la sua opera ha avuto, tanto da essere ormai annoverato, a pieno titolo, fra i grandi classici della letteratura italiana. Non è certo questa la sede per analizzare le cause di questa scarsa ricezione che l’opera di Tozzi ha avuto, tuttavia questo pregiudizio riduttivo su Tozzi è diffuso e – devo ammettere – io stesso non ne sono stato esente fino a quando, per merito della lettura di “Tre croci”, ho avuto finalmente modo di fare la mia personale “scoperta” di Tozzi. Ed è stata una scoperta sorprendente ed improvvisa che mi ha messo di fronte ad un autore capace di toccare corde profondissime con una immediatezza ed una forza assolutamente uniche ed originali.