“La metamorfosi” scritto da Kafka nel 1912 e pubblicato nel 1915 è un testo estremamente polimorfico perché si offre a differenti chiavi di lettura, così come le varie interpretazioni che ne sono state date evidenziano. Da quella che lo ha letto in chiave edipica per gli evidenti riferimenti che vi sono ne “La metamorfosi” al noto conflitto fra Franz Kafka e suo padre Hermann che avrà poi nella famosa “Lettera al padre”, indirizzata da Kafka a suo padre, la sua esplicita e drammatica confessione. A chi ha visto ne “La metamorfosi” un’allegoria del tema della discriminazione degli ebrei laddove, come ha scritto Harold Bloom, “…quasi ogni cosa che Kafka ha scritto si incentra sul suo rapporto con gli ebrei e con le tradizioni ebraiche”(1). A chi ha rilevato, nella condizione a cui si troverà assoggettato il protagonista de “La metamorfosi”, il riferimento al tema dell’alienazione e della spersonalizzazione dell’individuo nella società volendo rappresentare Kafka, secondo chi propende per questa tesi, l’emarginazione alla quale il “diverso” viene tragicamente condannato dalla società.