“Poesie” – Ingeborg Bachmann

Ingeborg Bachmann – “Poesie” – Traduzione e Introduzione di Maria Teresa Mandalari – Guanda – 1978

In “Anselm”, il recente e bellissimo film di Wim Wenders su Anselm Kiefer, appare, nella parte finale del film, Ingeborg Bachmann che legge “Exil”/”Esilio”, una delle sue più belle poesie. Ciò mi ha indotto a rileggere “Esilio” e insieme ad essa le altre poesie della Bachmann contenute in questa raccolta, la quale comprende trenta poesie di Ingeborg Bachmann di cui quindici tratte dalla sua prima raccolta “Il tempo dilazionato” del 1953, undici dalla sua seconda raccolta “Invocazione all’ Orsa Maggiore” del 1956 e quattro “Poesie sparse” tra cui “Esilio”.

Di tale raccolta propongo, qui di seguito, una selezione, preceduta da una libera riduzione dell’ “Introduzione” di Maria Teresa Mandalari.

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“La pianista” – Elfriede Jelinek

La prima sensazione suscitatami dalla lettura de “La pianista” è stata quella del labirinto. Non solo perché le vicende della “pianista” Erika Kohut (E.K.) non hanno, su un piano di realtà, alcun contenuto evolutivo, anzi si ritorceranno fino allo spasimo contro di lei ma, soprattutto, perché appaiono sistematicamente condannate all’impossibilità stessa di evolversi. Come, per l’appunto, ella si trovasse dentro un labirinto nel quale i movimenti sono rigorosamente dettati e limitati dalle pareti del labirinto che le vengono innalzate e frapposte da chi la circonda, fiaccando in tal modo e costantemente ogni sua manifestazione di volontà. Continua a leggere

“Tre sentieri per il lago” – Ingeborg Bachmann

Le donne protagoniste di questi racconti di cui l’ultimo: “Tre sentieri per il lago” è stato scelto come titolo dell’edizione italiana di questa raccolta, sono tutte donne rinchiuse, prigioniere di se stesse. Un morso duro e serrato ne tiene legata la loro interiorità, impedendo loro di liberarsi di quel grumo oscuro pervicacemente piantato nei loro sé. Continua a leggere