“Il colonnello Chabert-L’Interdizione” – Honorè de Balzac

Due mirabili racconti di Balzac sul tema delle ingiustizie e delle meschinerie umane ancora estremamente contemporanei.

Nel primo, il colonnello Chabert, creduto morto in battaglia ed invece ad essa sopravvissuto, non riesce, pur di fronte all’evidenza fisica della sua esistenza, ad evitare i raggiri, in primis della moglie, per affermare il suo elementare diritto ad essere riconosciuto vivo ma, ancor più, ad essere riconosciuto come essere umano, come persona.

Nel secondo: “L’Interdizione”, i nobili e più che virtuosi comportamenti del protagonista inducono l’avida ed altezzosa moglie a richiederne l’interdizione, laddove essa vede intaccate le ricchezze di famiglia a causa delle scelte di onestà e probità fatte dal marito. E, nell’amaro finale, l’ingiustizia si afferma sotto forma di arroganza del potere, che premia i prepotenti e umilia i giusti.

Scritti nel 1832 il primo, nel 1836 il secondo, questi racconti ci mostrano quanto giustizia, correttezza, onestà, umiltà, competenza, dignità, sobrietà, incorruttibilità, disinteresse – in una parola il bene – fossero, già allora, alla mercé dei loro opposti i quali, quando vogliono, se ne fanno beffe.

La lucida comprensione e capacità di descrizione da parte di Balzac di quanto di peggio ci sia nella natura umana è disarmante. Un esempio per tutti:”Gli uomini sono fatti così. In tutte le classi accordano a compari o ad anime vili, che li adulano, facilitazioni e favori rifiutati alla superiorità che li ferisce, qualunque sia la maniera con la quale si rivela.”

2 risposte a "“Il colonnello Chabert-L’Interdizione” – Honorè de Balzac"

  1. viducoli 26 febbraio 2017 / 17:29

    Balzac, il reazionario Balzac, è stato in grado di costruire un monumento, di descriverci la società francese post-napoleonica, quella del definitivo trionfo della borghesia e dei suoi valori, con una precisione chirurgica. Ogni suo romanzo o racconto è straordinario, soprattutto se lo si legge nel contesto della sua opera complessiva.
    Ha detto di lui Karl Marx: “Balzac ci offre, nella Comédie humaine, una prodigiosa storia realistica della “società” francese, descrivendo in una sorta di cronaca, quasi anno per anno, dal 1816 al 1848, l’irruzione della nascente borghesia nella società nobiliare che si era ricostituita dopo il 1815. E intorno a questo quadro centrale, raggruppa una storia completa della società francese, da cui, persino nei dettagli economici (per esempio il riordinamento dei beni mobili e immobili dopo la rivoluzione), ho imparato di più che da tutti gli storici dichiarati, gli economisti e statistici di quel periodo messi insieme.”
    Sto ancora inseguendo alcuni titoli della Comédie humaine che, sembra incredibile, non ha un’edizione completa in Italia.
    A presto
    V.

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  2. ilcollezionistadiletture 26 febbraio 2017 / 19:05

    Grazie V. Sono d’accordo con te e con Marx (bella la sua citazione che hai riportato). E, in più, aggiungo che è stato capace di descrivere con grande precisione quei risvolti che mettono a nudo l’effettiva natura umana andando, in questo, oltre il suo tempo. La sterminata galleria di “tipi” che ha creato è ancora attualissima. Anche per questo è diventato quello scrittore universale che è.
    Un saluto
    R.

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