Quando lo scorso mese di ottobre Marisa Salabelle, sorella di Maurizio Salabelle, ha annunciato, sul suo blog, l’ uscita, avvenuta il 18 ottobre, di un nuovo romanzo di Maurizio Salabelle dal titolo “Da quando sono nato”, ho provato un immediato moto di contentezza. Perché Maurizio Salabelle è un autore che ho amato e amo molto, di cui ho letto tre dei suoi precedenti romanzi e cioè: “Un assistente inaffidabile” e “La famiglia che perse tempo” – dei quali ho parlato qui nel mio blog – e “Il maestro Atomi”. La contentezza era ovviamente dovuta alla prospettiva di leggere un nuovo libro di Maurizio Salabelle ma, in essa, vi era anche la sorpresa per l’ inattesa notizia dell’ esistenza di questo nuovo libro. Perché, per coloro che non lo sapessero, Maurizio Salabelle è deceduto, prematuramente, nel 2003 a soli 43 anni e, da allora, era uscito un solo romanzo postumo: “La famiglia che perse tempo”, nel 2015, che ritenevo fosse anche l’unico e l’ ultimo rimasto da pubblicare dopo la sua morte. Scoprire a distanza di otto anni da quell’ uscita e a vent’anni dalla sua morte che c’era un altro suo romanzo rimasto inedito è stata più che una sorpresa, è stato come se avessi ricevuto un regalo insperato.
Franza Kafka
“La metamorfosi” – Franz Kafka
“La metamorfosi” scritto da Kafka nel 1912 e pubblicato nel 1915 è un testo estremamente polimorfico perché si offre a differenti chiavi di lettura, così come le varie interpretazioni che ne sono state date evidenziano. Da quella che lo ha letto in chiave edipica per gli evidenti riferimenti che vi sono ne “La metamorfosi” al noto conflitto fra Franz Kafka e suo padre Hermann che avrà poi nella famosa “Lettera al padre”, indirizzata da Kafka a suo padre, la sua esplicita e drammatica confessione. A chi ha visto ne “La metamorfosi” un’allegoria del tema della discriminazione degli ebrei laddove, come ha scritto Harold Bloom, “…quasi ogni cosa che Kafka ha scritto si incentra sul suo rapporto con gli ebrei e con le tradizioni ebraiche”(1). A chi ha rilevato, nella condizione a cui si troverà assoggettato il protagonista de “La metamorfosi”, il riferimento al tema dell’alienazione e della spersonalizzazione dell’individuo nella società volendo rappresentare Kafka, secondo chi propende per questa tesi, l’emarginazione alla quale il “diverso” viene tragicamente condannato dalla società.