“Poesie” – Ingeborg Bachmann

Ingeborg Bachmann – “Poesie” – Traduzione e Introduzione di Maria Teresa Mandalari – Guanda – 1978

In “Anselm”, il recente e bellissimo film di Wim Wenders su Anselm Kiefer, appare, nella parte finale del film, Ingeborg Bachmann che legge “Exil”/”Esilio”, una delle sue più belle poesie. Ciò mi ha indotto a rileggere “Esilio” e insieme ad essa le altre poesie della Bachmann contenute in questa raccolta, la quale comprende trenta poesie di Ingeborg Bachmann di cui quindici tratte dalla sua prima raccolta “Il tempo dilazionato” del 1953, undici dalla sua seconda raccolta “Invocazione all’ Orsa Maggiore” del 1956 e quattro “Poesie sparse” tra cui “Esilio”.

Di tale raccolta propongo, qui di seguito, una selezione, preceduta da una libera riduzione dell’ “Introduzione” di Maria Teresa Mandalari.

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“Microliti” – Paul Celan

Paul Celan – ““Microliti” Aforismi, abbozzi narrativi e frammenti di poetica” – Traduzione, Premessa e Note di Dario Borso – Mondadori. Collezione Lo Specchio – 2020

…<<Microliti sono, pietruzze appena percepibili, lapilli minuscoli nel tufo denso della tua esistenza – e ora tenti, povero di parole e forse già irrevocabilmente condannato al silenzio, di raccoglierli a cristalli?>>. Così scriveva a se stesso Paul Celan nel 1956.

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“Oscurato” – Paul Celan

Paul Celan – “Oscurato” – Traduzione e Nota introduttiva di Dario Borso – Einaudi.Collezione di Poesia – 2010

…il 26 ottobre 1965 Paul Celan, disperatamente in viaggio per la Provenza, cercava sotto il segno di Mandel’stam di ristabilire un contatto con la moglie Gisèle. Di lì a un mese avrebbe tentato di accoltellarla. Recluso in manicomio, verrà trasferito verso metà febbraio del ’66 alla clinica psichiatrica della Sorbona. Da qui, per due mesi Celan non smette di scrivere: trentacinque poesie che consegna via via a Gisèle, dedicandogliene metà. Così uscito dalla clinica, si ritrova con un piccolo canzoniere…Un canzoniere ribaltato e deformato. Se in quello di Petrarca la donna era in cielo e l’uomo in terra, in quello di Celan la donna è in terra e l’uomo in ceppi: oscurato. Ma non è oscurata la poesia di Celan…Questi versi costituiscono una delle sue più belle raccolte, lirica e tragica allo stesso tempo, mortuaria e vitalissima.” (dalla quarta di copertina)

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