“La cittadina dove il tempo si è fermato” è, in prima battuta, un gioioso romanzo comico in cui Hrabal, da par suo, conferisce alle vicende narrate una unicità e singolarità tale da farle diventare vicende “mitiche”. Ogni episodio, ogni circostanza della vita dei protagonisti, così come affiora nel corso della narrazione, nonché i loro caratteri e i loro comportamenti, si stagliano infatti di fronte al lettore per la loro particolarità e “teatralità”. Non appena si comincia a fare la loro conoscenza ci si accorge che i protagonisti del romanzo, dietro le parvenze iniziali, rivelano infatti una natura che non ha nulla di ordinario e di regolare. Una natura che, da persone quali essi sono, li rende tutti, chi più chi meno, dei veri e propri personaggi che, per un motivo o per l’altro, si staccano dall’ habitus di ciò che è standard e normale e si rivelano assolutamente fuori dagli schemi per il loro modo d’essere spiazzante e talora un po’ pazzoide che suscita un spontaneo effetto di intensa comicità.
Bohumil Hrabal
“Treni strettamente sorvegliati” – Bohumil Hrabal
Milan Kundera nel suo “L’arte del romanzo” così definisce il comico: “COMICO. Offrendoci la bella illusione della grandezza umana, il tragico ci consola. Il comico è più crudele: ci rivela brutalmente l’insignificanza di tutte le cose. Suppongo che tutte le cose umane contengano il loro aspetto comico…. I veri geni del comico non sono coloro che ci fanno ridere di più, ma coloro che svelano una zona sconosciuta del comico. La Storia è sempre stata considerata come un territorio rigorosamente serio. Ebbene, esiste il comico sconosciuto della Storia. Così come esiste il comico (difficile da accettare) della sessualità”. Continua a leggere