“La casa vuota” – Willem Frederik Hermans – Seconda parte

La prima impressione con cui si fa i conti leggendo “La casa vuota” è quella della dissoluzione e del disfacimento. Della perdita cioè di riferimenti e di coordinate che consentano di ancorare personaggi e circostanze a logiche riconoscibili e che permettano di stabilire le identità e di comprendere gli avvenimenti. C’è quasi un che di distopico che aleggia, trasmesso e indotto dalla presenza di un caos nel quale le cose si svolgono e gli individui si muovono, prevalendo un senso di annientamento e di deriva, di incomunicabilità e di disunità. I fatti si svolgono in una sorta di terra di nessuno, collocabile genericamente a est, i personaggi sono senza nome, del protagonista, anche lui anonimo, sappiamo solo che è olandese, le date si ricavano in modo indiretto e approssimato. Di certo c’è solo che siamo nel corso della guerra in un contesto in cui si fronteggiano russi, tedeschi e partigiani.

Continua a leggere